Torna alla ricerca

Criminali nazisti e fascisti: Eichmann e Pavolini

Hannah Arendt si interrogò sulla profondità del male radicato in persone che non appaiono malvagie proprio mentre, nel 1961, seguiva per il New Yorker il processo per crimini di guerra ad Adolf Eichmann, il funzionario nazista noto come “il burocrate dell’Olocausto”, responsabile del trasporto e dello sterminio di milioni di ebrei, e non solo, nei campi di concentramento. Sul suolo italiano Alessandro Pavolini, fondatore delle Brigate nere, il più fanatico dei seguaci di Mussolini nell’esperienza tragica di Salò, è ricordato per la brutalità delle azioni violente condotte nei confronti degli oppositori al regime fascista. Sono loro, Eichmann e Pavolini, le due figure al centro del terzo appuntamento del ciclo di conferenze Zone grigie / Cattive memorie, promosso dal Comune di Rimini insieme alla Biblioteca Gambalunga e all’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini, in collaborazione col Mémorial de la Shoah di Parigi.

A ripercorrere la storia e l’ideologia di Eichmann sarà Laura Fontana, responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi, mentre la figura del ministro fascista verrà tracciata da suo nipote, lo scrittore, critico letterario e storico conduttore di Radio 3 Lorenzo Pavolini. Al nonno è ispirato il libro, edito da Fandango Libri nel 2010, “Accanto alla tigre”.

L’incontro, che si svolgerà online nel rispetto delle normative vigenti per il contenimento della diffusione del Covid-19, sarà introdotto da Oriana Maroni, direttrice della Biblioteca Gambalunga Rimini.

Cosa
Quando