Addio a Sergio Zavoli

Il maestro del giornalismo italiano, nato a Ravenna e morto a Roma, riposerà nella terra di Rimini

05 Agosto 2020

“Il giornalismo italiano perde uno dei suoi maestri”: è con queste parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio a Sergio Zavoli, scomparso il 4 agosto 2020. Giornalista, scrittore e uomo politico, Zavoli era nato a Ravenna e aveva fatto il suo esordio sulla carta stampata a soli vent’anni, diventando professionista subito dopo la Seconda guerra mondiale.

Dal 1947 lavora per la Rai, prima come radiocronista, poi come autore di trasmissioni e documentari televisivi che hanno costituito lezioni di stile, segnando svolte fondamentali nella storia dell’emittenza pubblica, dal “Processo alla tappa”, realizzato a margine del Giro ciclistico d’Italia e considerato capostipite del genere “talk-show”, fino ai reportage sui fenomeni di costume (“Viaggio intorno all’uomo”, “Clausura”) e alle grandi inchieste sulle fasi critiche della storia socio-politica del Paese (“Nascita di una dittatura”, “La notte della Repubblica”).

Presidente della Rai dal 1980 al 1986, senatore dal 2001 al 2018, Sergio Zavoli ha mantenuto saldi legami di affetto e amicizia con la regione in cui era nato, tanto da aver chiesto di essere seppellito a Rimini, accanto all’amico Federico Fellini. Tra le sue eredità morali ci sono l’attenzione che riservava alla comprensibilità della lingua e la capacità di trasmettere il senso delle cose con fermezza pacata, senza fare ricorso al contenuto effimero, alla suggestione facile e alla violenza dei toni.