La lingua salvata

Cosa si ricorda della propria infanzia? Cosa si sa dell’esistenza precedente dei propri genitori e quanto invece si ignora?

10 Gennaio 2019

Cosa si ricorda della propria infanzia? Cosa si sa dell’esistenza precedente dei propri genitori e quanto invece si ignora? Da questa e da altre domande fondamentali nella vita di ognuno parte l’autobiografia dello scrittore Elias Canetti, premio Nobel per la letteratura nel 1981. Dal 10 gennaio al 5 dicembre 2019 la Biblioteca comunale “Antonio Delfini” di Modena offre la possibilità di ascoltare dal vivo le pagine di “La lingua salvata. Storia di una giovinezza”, il primo volume di questo autoritratto in forma di parole.

La lettura a puntate è curata da Riccardo Corcione, Tolja Djokovic, Fabiola Fidanza, Luca Gadler e Silvia Gussoni, allievi della Scuola di teatro “Iolanda Gazzerro” – laboratorio permanente per l’attore, approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo.

Anteprima, giovedì 10 gennaio: alle 18, nella Biblioteca “Delfini”, Claudio Longhi, direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione, dialogherà con lo scrittore Paolo Di Paolo, con l’accompagnamento di alcuni brani letti da Michele Dell’Utri, Simone Francia e Diana Manea.

Per un anno Modena ripercorrerà l’opera di quello che viene considerato un autentico autore europeo. Oltre alla lettura della “Lingua salvata”, tra novembre e dicembre 2019, sul palcoscenico del Teatro Storchi e del Teatro delle Passioni, verranno rappresentate “La commedia della vanità”, allegoria grottesca dell’Europa dei totalitarismi (regia di Claudio Longhi), e “Nozze”, commedia o meglio mascherata borghese di uomini e donne in preda alla loro cupidigia (regia di Lino Guanciale).