Memoria Festival

Aspettando l'edizione di ottobre, appuntamento in rete con una serie di incontri d'autore via social

04 Giugno 2020

Aspettando l’edizione autunnale del “Pro-Memoria Festival” (programmata dal 2 al 4 ottobre), il “Memoria Festival” di Mirandola raddoppia e si reinventa, realizzando uno spin-off digitale trasmesso sui canali social da venerdì 5 a domenica 7 giugno 2020.

Si parte venerdì 5 giugno, alle 18, con la storica della letteratura Lina Bolzoni che racconta come il piacere di leggere, di vedere e di creare diventano i segnali di nuove consapevolezze: cosa vuole dire rinascita e cosa vuol dire rinascimento? E che ruolo hanno lettura, libri, arte e bellezza in questo processo di rinnovamento, di ripensamento e riscoperta?
A seguire, insieme al critico musicale Sandro Cappelletto, si potranno ripercorrere le vicende che legarono Mozart all’epidemia di vaiolo che afflisse l’Europa lungo tutto il XVIII secolo. Il musicista lo affrontò per ben due volte: a 8 anni a Parigi non fu contagiato ma la seconda volta, a 11 anni a Vienna, rischiò di morire.

Sabato 6 giugno, alle 11, il neuroscienziato Alberto Oliverio e l’epistemologo Giuseppe O. Longo illustrano il significato della memoria e della perdita della memoria all’epoca dei dispositivi informatici, della digitalizzazione, dell’informazione ridondante che ci circonda e della perenne e ininterrotta connessione.
Alle 18 il direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco invita a seguirlo in un viaggio insieme simbolico, reale, sognato e avventuroso verso il Sudamerica: a partire dalle rappresentazioni offerte da alcuni dei suoi grandi scrittori, da Cortàzar a Borges.
Seguirà un incontro dedicato alla memoria, negata o rimossa, e al suo valore, una riflessione sulla forza del ricordo per combattere il rischio dell’oblio: protagonisti lo storico del cinema Gian Piero Brunetta e la scrittrice Antonia Arslan, di origini armene, che racconta la storia del genocidio di quel popolo.

Domenica 7 giugno appuntamento alle 11 con il critico musicale Sandro Cappelletto e la pianista Mariangela Vacatello, per ascoltare la vicenda affascinante, dolorosa e ancora in parte misteriosa, di Beethoven che, nonostante la sordità, continuò a comporre musica, riuscendo a trasformare la sua disabilità in una risorsa.
Alle 16 lo storico del cinema Gian Piero Brunetta racconta “Lo spettatore in tempi di guerra”: episodi drammatici e divertenti in cui si alternano esperienze di persone comuni a memorie di registi, tutte ambientate nel buio delle sale cinematografiche italiane fra le due guerre del secolo scorso.
Tra le 17 e le 19 chiudono la rassegna gli incontri con la scrittrice e sceneggiatrice Mariolina Venezia (l’autrice del personaggio di “Imma Tataranni sostituto procuratore”), con l’antropologo Marino Niola (per seguire il filo rosso millenario che lega la maschera alla mascherina dei nostri giorni) e con le scrittrici Viola Ardone e Rosella Postorino, che dialogheranno su “Memoria e scrittura” a partire dalle loro opere.